martedì 9 dicembre 2014

Zahre, dalla Ipa alla Apa

Per chi non lo sapesse, in casa Bernardinis-Andreola non è Natale senza un giro ai mercatini di Sauris; e così anche quest'anno abbiamo onorato la tradizione, nonostante il meteo non fosse esattamente dalla nostra parte. Oltre al tradizionale giro per la bancarelle, e al graditissimo tour del prosciuttificio Wolf in cui ci ha gentilmente accompagnati l'ad Stefano Petris - sappiate che è uno dei pochi stabilimenti in cui l'affumicatura dei salumi si fa ancora con legna e caminetti, vedi foto allegata per credere - non è potuta mancare naturalmente una tappa al birrificio: tanto più che nei tank c'era una novità, ossia la Apa. Dopo la Ipa - di cui ho parlato in questo e questo post -, non rimaneva che andare a provare l'ultima nata di casa Zahre.

Il buon Sandro ce l'ha spinata direttamente dal tank, e quindi la temperatura era al di sotto di quella ottimale di servizio; ma già così risaltava all'olfatto un aroma di cereale piuttosto insolito per il genere, che andava a sposarsi in maniera del tutto peculiare con l'erbaceo del luppolo. Diciamocelo, il birraio ci ha confidato una cosa: il tutto, come molte volte accade, è nato da un errore nel dosaggio del luppolo, inferiore a quello prestabilito. Ma, guarda un po' te, ne era uscito lo stesso qualcosa di buono: e buono assai, direi, perché per quanto all'olfatto lasci un po' disorientati il corpo risulta ben equilibrato - personalmente ho avuto qualche sentore di biscotto secco -, e le note di malto lasciano poi spazio ad un amaro ben netto che "pulisce" egregiamente la bocca. La temperatura un po' più alta, atteso qualche minuto, ha reso poi pienamente giustizia al tutto. Per quanto la Ipa sia in sé e per sé un genere più vicino ai miei gusti, direi che di questa Apa ho apprezzato soprattutto l'originalità pur rimanendo una birra "semplice"; e in questo senso direi che è un altro colpo messo a segno dai fratelli Petris e soci.

Ultima notizia dai monti della Carnia, Zahre ha iniziato a coltivare la sua canapa per la birra omonima - che ultimamente ha infatti avuto delle evoluzioni interessanti, come ho scritto in questo post -; tanto da aver provveduto anche a delle confezioni regalo per Natale che includono l'olio e la farina di canapa, di cui uno dei risultati è l'ottimo pane dato lì in degustazione erealizzato da un ragazzo di Pordenone. Se, oltre che di birra, avete passione anche di pasticciare in cucina, sappiate quindi che c'è anche questa possibilità...

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