giovedì 12 giugno 2014

Ipa-hip: urrà!

Ormai i miei post sull'amena località di Sauris non si contano: e infatti una volta di più abbiamo approfittato della giornata libera di Enrico per farci un giro da quelle parti, non solo per andare a trovare gli amici di Zahre Beer, ma anche per fare una breve camminata. Inizio con una nota sull'escursione, perché merita davvero: siamo arrivati fino a Sella Feston, a cavallo tra la valle di Sauris e la Val Pesarina, da dove si gode un panorama a dir poco stupendo. Consiglio una scampagnata a tutti i locali, ma anche non: lungo il sentiero abbiamo trovato una coppia di turisti olandesi, arrivata fin lì con somma soddisfazione - "beautiful, beautiful!!!" - perché aveva letto su un giornale in patria un articolo sull'albergo diffuso di Sauris. Incuriosita, era venuta fin lì a vedere, così come altri amici. Mi compiaccio dunque con chiunque sia l'incaricato della promozione turistica in quello che altrimenti rimarrebbe soltanto un paesino sperduto tra le montagne, poco frequentato dai turisti stranieri a dispetto delle bellezze naturali e delle prelibatezze gastronomiche.


E a proposito di prelibatezze, dopo la passeggiata non è potuta mancare la sosta al birrificio. Lì il buon Max ci ha generosamente offerto da portare a casa una bottiglia della loro nuova creazione, la Ipa "Primavera, con tante raccomandazioni da parte di Danila di far loro sapere che cosa ne pensavamo. Naturalmente, non abbiamo resistito alla curiosità: e così, scesi a Sauris di Sotto per procurarci un vassoio di speck con i grissini allo spaccio di Wolf - veloce, sennò la birra si scalda - siamo subito passati alla fase degustazione.

La mia prima reazione è stata "Accidenti, sembra di annusare pellet di luppolo": al di là della battuta volutamente ironica, il luppolo è ben notevole all'aroma, e lascerebb presagire sia un corpo che un finale altrettanto decisi e amari. In realtà, non è così: una volta in bocca lascia un gusto di pompelmo ben "pulito", che equilibra bene con l'agrumato l'amaro dei luppoli. Luppoli che, devo dire, mi chiedevo dove fossero: molte Ipa tendono a far sentire la "rosa" di sapori in momenti diversi del sorso, questa mi ha dato piuttosto l'impressione di amalgamarli. Riflettendo meglio sul nome, però, si è svelato l'arcano: "Primavera Ipa single hop". Sta a vedere che hanno usato un luppolo solo? Cosa abbastanza insolita in una Ipa, dato che generalmente ne vengono appunto usati diversi. A quanto pare è andata così, e il risultato è del tutto peculiare. La definirei quindi una Ipa del tutto adatta anche a chi non gradisce troppo l'amaro senza deludere chi invece lo apprezza, tanto più che, come ha osservato Enrico, "prepara proprio la bocca al sorso successivo".

Insomma, direi che a Zahre hanno fatto un buon lavoro, ottima premessa per lanciare una novità rispetto alle quattro birre classiche che ne hanno fatto la fama. Certo prima di scalzare l'affumicata dalla vetta della mia personale hit parade delle creazioni di Sandro, Max e compagnia ci vorrà parecchio impegno: ma questa si guadagna di buon diritto il secondo posto, surclassando anche la Canapa che tanti punti aveva guadagnato ultimamente nella mia opinione...


Nessun commento:

Posta un commento